Leggi la nostra guida di consigli utili per orientarti nella scelta dell’università e del percorso di studi su come diventare notaio, le competenze, le mansioni professionali e lo stipendio medio
Il notaio è un pubblico ufficiale al quale lo Stato affida il potere di attribuire valore di prova legale agli atti che stipula. La strada per ricoprire questo ruolo è sicuramente lunga e può spaventare per le responsabilità da prendere in carico, ma si tratta comunque di una professione molto ambita. Se hai deciso di intraprendere questa carriera ma non hai ancora le idee chiare su come diventare notaio, troverai nel nostro articolo tutte le informazioni necessarie per raggiungere il tuo obiettivo.
Cosa si studia per diventare notaio
Il primo step per accedere alla professione di notaio è conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01, laurea specialistica 22/S in Giurisprudenza, 102/S in Teorie e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica o diploma di laurea del vecchio ordinamento in Giurisprudenza). Il percorso di studi su come diventare notaio ha una durata di 5 anni che puoi affrontare frequentando un ateneo tradizionale o scegliendo un’università telematica. Studiare online comporta indubbiamente una serie di vantaggi: il metodo di apprendimento è molto flessibile e ti consente di studiare dove e quando vuoi accedendo alla piattaforma e-learning, puoi guardare le videolezioni tutte le volte che vuoi prendendo comodamente gli appunti e puoi usufruire del supporto di un tutor che ti affiancherà durante l’intero percorso formativo.
Tra le diverse opportunità che offrono le università telematiche, consigliamo i seguenti corsi online della classe LMG/01 che rilasciano titoli di studio regolarmente riconosciuti dal MIUR:
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – UniPegaso
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – eCampus
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – UniFortunato
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – UniDav
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – Unitelma Sapienza
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – UniCusano
- Laurea Magistrale Online a Ciclo Unico in Giurisprudenza – IUL
Come diventare notaio: la pratica notarile
La procedura su come diventare notaio è lunga e tortuosa. Dopo aver conseguito il titolo di laurea magistrale, dovrai presentare una domanda di inizio pratica notarile al Consiglio Notarile del Distretto dove intendi svolgere la pratica, con il pagamento di una tassa e la dichiarazione del notaio presso cui la pratica sarà svolta. Il periodo di praticantato ha una durata di 18 mesi, di cui almeno un anno deve essere svolto continuativamente dopo la laurea e c’è la possibilità di anticipare 6 mesi già nell’ultimo anno del corso di laurea. Il praticante dovrà inoltre consegnare un certificato di frequenza al Competente Consiglio Notarile allo scadere di ogni due mesi dalla data di ammissione. Dato che l’ammissione viene deliberata dal Competente Consiglio Notarile nelle sue riunioni periodiche, è importante presentare la domanda tempestivamente.
Per l’iscrizione alla pratica notarile sono necessari i seguenti documenti:
- Copia di un documento d’identità
- Certificato di nascita
- Certificato generale del casellario giudiziale
- Certificato dei carichi pendenti
- Certificato di laurea
- Domanda di iscrizione nel Registro dei Praticanti (autocertificazione)
- Accettazione da parte del Notaio presso cui si intende svolgere la pratica
- Pagamento della tassa di € 0,77
Il praticantato rappresenta il momento nel quale si conosce appieno la professione, la modalità d’esercizio, l’estrema delicatezza della posizione a metà tra pubblico ufficiale e libero professionista, la struttura e l’organizzazione di uno studio e la deontologia che costituisce l’essenza dell’attività. La pratica costituisce un elemento imprescindibile in quanto consente di applicare e vedere operare istituti e situazioni giuridiche, completando così in modo qualificante la preparazione teorica. Al termine del periodo della pratica notarile il praticante dovrà esibire un ulteriore certificato di compiuta pratica.
Come diventare notaio: il concorso notarile
Una volta concluso il praticantato, potrai partecipare al concorso pubblico nazionale indetto ogni anno dal Ministero della Giustizia. Il concorso viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, si svolge a Roma e prevede l’assegnazione di un numero prestabilito di sedi notarili. Il termine ultimo di presentazione della domanda di partecipazione è entro i 45 giorni successivi alla pubblicazione del bando. Per essere ammessi all’esame di Stato per notai è necessario avere un’età inferiore a 50 anni. La selezione è molto dura e richiede una preparazione giuridico-fiscale di altissimo livello che soddisfa in media un aspirante ogni 20.
Il concorso notarile prevede una prova scritta e una prova orale. L’esame scritto si svolge in tre giorni consecutivi e consiste nell’esecuzione di tre distinte prove teorico-pratiche riguardanti un atto di ultima volontà (atto mortis causa) e due atti tra vivi (atto inter vivos) di cui uno di diritto commerciale. Nei due giorni precedenti l’inizio dell’esame vengono consegnati i codici che i candidati useranno durante le prove scritte, che durano 8 ore ciascuna. La correzione avviene in tempi abbastanza lunghi e in modalità anonima. Ogni prova viene valutata complessivamente, con l’assegnazione di un punteggio espresso in cinquantesimi, ritenendo 105/150 come punteggio minimo per il suo superamento. La prova scritta è quella più difficile, articolata e approfondita poiché si basa su un approccio molto diverso da quello universitario.
La seconda fase del concorso consiste in una prova orale, non particolarmente complessa, che si svolge in un periodo fissato dall’apposito decreto presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Anche in questo caso sono previste tre prove distinte dei seguenti gruppi di materie:
- diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio di notaio;
- disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili;
- disposizioni concernenti i tributi sugli affari.
In un periodo di tempo compreso tra 8/10 mesi e un anno, viene pubblicata la graduatoria finale. Ma come diventare notaio in caso di esito negativo? Il candidato può tentare di superare il concorso per cinque volte purché non superi il limite di età prefissato. Per prepararti ad affrontare l’esame di Stato puoi anche valutare la frequentazione delle scuole notarili, riconosciute dal Consiglio Nazionale del Notariato e presenti in tutta Italia, accedendo così a corsi tenuti da docenti universitari, notai e magistrati. In alternativa potresti considerare le Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali, che sono a numero chiuso e riservate ai laureati in Giurisprudenza.
La nomina a notaio
La nomina a notaio avviene con il superamento del concorso notarile e permette di ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione. In base alla graduatoria finale viene assegnata la sede presso la quale il vincitore del concorso è tenuto ad avviare uno studio entro tre mesi. Il conferimento della sede, così come la nomina di notaio, avvengono mediante decreto del Direttore generale della giustizia civile del Ministero della Giustizia. Dopo l’assegnazione della sede, il Ministero fornisce al professionista il sigillo notarile e gli strumenti per l’apposizione della firma digitale.
Il numero di notai viene stabilito e programmato periodicamente dal Ministero della Giustizia. Ciò significa che c’è un numero fisso di professionisti all’interno dello Stato programmato in modo da assicurare il pubblico servizio su tutto il territorio nazionale. Il numero di notai e la sede dell’esercizio viene determinata e aggiornata ogni 3 anni sulla base del numero di abitanti, della quantità e della qualità degli affari, dell’estensione e delle caratteristiche del territorio e della mobilità dei cittadini. Per questo motivo è richiesta una preparazione costante e aggiornata sulle tematiche giuridiche e anche dopo la sua nomina sono previste periodiche verifiche e controlli da parte degli organi dello Stato per valutare la congruità del lavoro del notaio.
Cosa fa il notaio
Adesso finalmente possiamo entrare nel vivo e scoprire le funzioni del notaio. Come abbiamo detto in precedenza, si tratta a tutti gli effetti di un pubblico ufficiale che ha il compito di autenticare e garantire la validità giuridica degli atti stipulati tra vivi e dei testamenti di ultime volontà. Pertanto quello che dichiara il notaio negli atti pubblici ha valore probatorio in sede di giudizio. Inoltre, il notaio ha il dovere di conservare gli atti in apposito deposito e rilasciare certificati, copie ed estratti su richiesta.
Tra le principali attività di cui si occupa questa prestigiosa figura c’è l’obbligo di redazione dei seguenti atti notarili previsti dalla legge italiana:
- atti di compravendita immobiliare;
- mutui e ipoteche (in caso di prestito con una banca);
- atti di diritto societario e commerciale (quando si costituisce una nuova società);
- testamenti, donazioni, successioni;
- atti per la costituzione di associazioni e Onlus.
L’atto notarile assicura la validità e la legalità dei contratti stipulati e delle scritture private. Nei casi previsti dalla legge, il notaio si occupa anche della trascrizione, registrazione e del deposito dell’atto notarile in pubblici registri (come il registro delle imprese o pubblici registri immobiliari). Oltre a quelli elencati, il notaio ha compiti di natura fiscale. Il pubblico ufficiale deve quindi riscuotere per conto dello Stato le imposte collegate agli atti rogati o autenticati ed effettuare controlli anti-riciclaggio, segnalando eventuali operazioni sospette. Il notaio è anche un libero professionista che può svolgere attività di consulenza autonoma ai clienti, come pareri preventivi su atti e contratti da stipulare in futuro come compromessi, contratti preliminari, testamenti e redazione di scritture private.
Le responsabilità del notaio
Non è importante solo come diventare notaio, ma anche capire bene cosa comporta. Nell’esercizio del suo lavoro il notaio deve assumere un comportamento indipendente, trasparente e imparziale, tutelando in uguale misura gli interessi di tutte le parti contraenti a prescindere da chi gli abbia conferito l’incarico. Di conseguenza, deve astenersi ogni volta che si trova in conflitto di interessi (es. quando all’atto partecipano propri parenti). In quanto garante della legalità e della veridicità, è sottoposto a regolari verifiche da parte dello Stato.
Tutti gli atti pubblici stesi e sottoscritti dal notaio sono, infatti, soggetti a controlli effettuati ogni due anni dal Ministero di Giustizia e ogni quattro mesi dall’Agenzia delle Entrate. Anche i Consigli Notarili Distrettuali vigilano sul corretto comportamento del notaio. In caso di irregolarità, è giudicato da una commissione regionale di disciplina, indipendente dal Consiglio Notarile Distrettuale e presieduta da un alto magistrato.
Se il notaio non adempie i suoi doveri professionali è responsabile per legge sotto diversi profili:
- civile, se ha causato alle parti danni per l’inadempimento dei suoi doveri professionali, il notaio è obbligato a risarcire i danni;
- penale, se ha commesso reati;
- disciplinare, se viola principi deontologici della categoria, il notaio deve pagare ammende di carattere pecuniario o essere sospeso dall’esercizio della professione per un determinato periodo di tempo o, nei casi più gravi, è prevista la sua destituzione.
Tenendo conto di tali responsabilità i notai sono stati i primi professionisti in Italia a dotarsi di assicurazione obbligatoria che per legge copre ogni notaio in caso di responsabilità civile per errore. Esiste, inoltre, un fondo di garanzia per i danni derivanti da illeciti di carattere penale.
Quanto guadagna un notaio
Dopo tutta la fatica e la pazienza richiesta per diventare notaio, chi riesce nell’intento può raggiungere elevate possibilità di guadagno. C’è da dire però che la somma finale dello stipendio mensile è il risultato di fattori molto variabili tra loro come gli anni di esperienza, la sede di lavoro, il numero dei clienti, la quantità di lavoro e la situazione economica in generale. Le stime affermano che un notaio di solito non guadagna meno di 60.000€ all’anno e che il valore medio della retribuzione in Italia è sui 200.000€ annui. Pertanto è una delle categorie professionali che guadagna di più nel nostro Paese.