Come diventare insegnante

Come diventare insegnante nel 2023: tutte le info

Redazione In Evidenza, News

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Il tuo sogno è lavorare nelle scuole? Leggi il nostro articolo su come diventare insegnante: qui tutte la procedura per diventare maestro o professore.

Se ti stai chiedendo come diventare insegnante in Italia nel 2023, sappi che non sei il solo. Innanzitutto, è importante capire che l’iter per diventare insegnante per la scuola primaria (quindi alle elementari) e quello per diventare professore nelle scuole medie e superiori è diverso. In questo articolo, parliamo delle procedure e di tutto ciò che devi sapere per intraprendere questa professione.

Diventare insegnante: requisiti

Lavorare nella scuola è il sogno di molti laureati. Ma quale titolo di laurea è necessario per poter insegnare? Cominciamo col dire che per entrare in questo mondo non basta una laurea triennale, ma occorre senza dubbio una laurea magistrale.

Infatti, per insegnare nella scuola primaria (cioè la scuola dell’infanzia e la scuola elementare), è richiesta una laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria (SFP). Invece, per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado (medie e scuole e superiori), è richiesta una laurea magistrale o specialistica in un campo specifico.

Dopo aver ottenuto la laurea, come chiarisce anche il MUR, è obbligatorio conseguire l’abilitazione all’insegnamento. Se non hai l’abilitazione o non hai intenzione di ottenerla, potrai fare solo supplenze o avere incarichi a tempo determinato.

Come diventare insegnante: la scuola primaria

Per diventare maestro presso la scuola di infanzia o alle elementari, come dicevamo, serve essere in possesso di una laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (classe di laurea LM-85bis).

Discutere la tesi e ottenere il diploma di laurea è abilitante alla professione: quindi non è necessario sostenere esami aggiuntivi o conseguire altri CFU. L’unica cosa importante, come scoprirai, è il tirocinio, che è comunque compreso nel piano di studi del corso di laurea.

In alternativa, è valido anche il diploma di liceo socio-psico-pedagogico conseguito entro l’anno 2001/02.

Vuoi diventare professore? Tutto su scuole medie e superiori

Per diventare professore in una scuola secondaria, le cose si fanno leggermente più complicate. Infatti, è necessaria una laurea magistrale, specialistica o di vecchio ordinamento con una classe di laurea corrispondente ad una specifica classe di concorso. Non sei sicuro di aver capito? Ecco un approfondimento e qualche definizione.

Innanzitutto, che cosa sono le classi di corsi di laurea? Si tratta di quei codici che trovi sui siti di presentazione dei corsi di laurea e che identificano il tipo di corso di studi. Per esempio, la sopracitata LM-85bis è la classe di corso di laurea che identifica la laurea in Scienze della Formazione Primaria, mentre LM-40 è la classe di corso di laurea corrispondente al corso di laurea magistrale in Matematica. Ciascun tipo di corso di laurea è identificato da un codice di classe di laurea.

Conoscere il codice della tua classe di laurea è fondamentale per capire a quali classi di concorso puoi accedere. Le classi di concorso sono dei codici a cui corrispondono i requisiti accademici indispensabili per ottenere l’abilitazione all’insegnamento di una precisa materia, e sono validi solo per la scuola secondaria.

Le tabelle ministeriali

A partire dal codice della classe di laurea, quindi, puoi individuare a quali classi di concorso puoi accedere, e scoprire i requisiti che ti servono per accedere all’insegnamento di quella particolare materia. Se sei in possesso di una laurea magistrale in matematica (LM-40), puoi accedere per esempio alle classi di concorso A-20 (Fisica), A-26 (Matematica), A-41 (Scienze e tecnologie informatiche) e altre. Se vuoi saperne di più, consulta le tabelle ministeriali: troverai le corrispondenze fra tutte le classi di laurea e tutte le classi di concorso (Tabella A allegata al DPR 19 del 14.02.2016 e Tabella A allegata al DM 259 del 9.05.2017).

Fai però attenzione alle note presenti in queste tabelle! Infatti, per accedere all’insegnamento di una specifica materia scolastica sono previsti dei “vincoli”. Infatti, per poter insegnare una determinata materia, è obbligatorio non solo avere conseguito non solo una laurea della corrispondente classe di concorso, ma anche aver superato un certo numero di esami (e quindi aver conseguito un certo numero di CFU) in alcuni specifici settori scientifico-disciplinari.

Per esempio, per l’insegnamento nella classe di concorso A-20 (Fisica) si ammettono al concorso non solo i laureati nella classe di laurea LM-40 (Matematica) e LM-17 (Fisica) , ma anche un laureato nella classe LM-23, cioè Ingegneria Civile, purché nel piano di studi siano stati conseguiti almeno 24 crediti nel settore scientifico disciplinare FIS/01.

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CFU: le ultime novità

Quando avrai controllato a quali classi di concorso puoi accedere con la classe di laurea di cui sei in possesso, devi essere sicuro di avere un ulteriore requisito: i CFU afferenti all’area socio-psico-pedagogica.

Cosa sono questi CFU? Cominciamo col dire che, fino alla fine del 2022, erano 24. Quest’anno diventeranno 60, comunque relativi alle stesse aree di studio:

  • M-PSI/04 Psicologia dell’educazione 6 CFU;
  • M-DEA/01 Antropologia culturale 6 CFU;
  • M-PED/01 Pedagogia generale e sociale 6 CFU;
  • M-PED/03 Metodologie e tecnologie didattiche 6 CFU.

A partire dal 2023, gli aspiranti docenti devono conseguire l’abilitazione all’insegnamento partecipando ad appositi percorsi universitari abilitanti. Si tratta di corsi a frequenza obbligatoria e prevedono il conseguimento di 60 CFU o CFA con prova finale. In particolare, i 60 crediti devono comprendere almeno:

– 10 CFU/CFA di area pedagogica;
– 20 CFU/CFA di tirocinio diretto e indiretto.

Sono riconosciuti i 24 CFU già conseguiti? Sì, è riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti, ma sono validi solo se sono stati ottenuto entro e non oltre il 31 Ottobre 2022.

Il concorso scuola: il passaggio finale

Eccoci arrivati all’ultimo step: per insegnare a tempo indeterminato, bisogna partecipare ad un concorso scuola.

I concorsi scuola constano di una prova scritta, di una orale e in una valutazione dei tuoi titoli personali. Il risultato di un concorso scuola è una classifica: da questa, verranno assunte a tempo indeterminato solo le persone necessarie a coprire posti vacanti. Invece, chi ha superato il punteggio di base (e quindi ha superato il concorso), ma non ha ottenuto un punteggio sufficiente per ottenere la cattedra, può lavorare nelle scuole da precario, per esempio occupandosi di supplenze e laboratori extra. Non appena la graduatoria scorrerà, entrerà come insegnante di ruolo.