Come diventare insegnante di sostegno? Dai corsi di laurea al TFA: tutte le tappe da percorrere
Come diventare insegnante di sostegno? Il mondo della scuola sembra davvero complicato, specialmente per chi cerca informazioni su internet e non trova spiegazioni chiare. Qui ti proponiamo l’articolo più lineare possibile sulla questione, con tutti gli step da affrontare per diventare insegnante di sostegno nel 2023.
In occasione del VIII ciclo di prove preselettive del TFA, che si svolgerà dal 4 al 7 luglio 2023, ripassiamo i compiti dell’insegnante di sostegno, i requisiti per insegnare e anche lo stipendio previsto.
Insegnante di sostegno: chi è e cosa fa
Innanzitutto, chi è l’insegnante di sostegno? Si tratta di un professionista interno alla scuola e si occupa di assistere gli alunni che presentano difficoltà nell’apprendimento. Di solito queste figure affiancano ragazzi con disabilità, ma anche quelli provenienti da contesti famigliari e sociali difficili e talvolta l’intero contesto-classe.
In questi casi, quindi, interviene l’insegnante di sostegno il quale ha il compito di: sviluppare progetti personalizzati per persona e per classe, favorire un clima di apprendimento e di socialità, con l’obiettivo di rendere gratificante l’attività per il ragazzo.
Le prerogative di un insegnante di sostegno sono quindi:
- la pianificazione di un progetto didattico completo e lungimirante;
- stimolare nella persona assistita un senso di fiducia e autonomia, nonché conforto emotivo e psicologico, elementi chiave per l’integrazione;
- partecipare ai consigli di classe e alle assemblee con i genitori;
- tenere eventualmente lezione alla classe.
Come diventare insegnante di sostegno
Per diventare insegnante di sostegno, i percorsi sono differenti a seconda del tipo di grado di istruzione: se di primo grado (quindi la scuola dell’infanzia e le elementari) o se di secondo grado (medie e superiori). In entrambi i casi, però, è necessario passare per il TFA, il Tirocinio Formativo Abilitante.
Come diventare insegnante di sostegno nella scuola primaria? Prima di partecipare al TFA, occorre concludere il corso di laurea a ciclo unico LM-85bis Scienze della Formazione Primaria. In alternativa, è riconosciuto valido anche il diploma di liceo magistrale (conseguito entro l’a.s. 2001/02), o un titolo di studio estero equivalente. Chi è in possesso di uno di questi tre requisiti, può partecipare alla prova per accedere al TFA.
E per diventare insegnante di sostegno nella scuola secondaria? In questo caso, ci sono diversi requisiti possibili di accesso al TFA e nel prossimo paragrafo ci soffermeremo su ciascun percorso possibile. Intanto, sappi che puoi partecipare a più prove corrispondenti a livelli differenti di istruzione scolastica.
Un altro modo possibile per lavorare come insegnante di sostegno è certamente inviare alle scuole la tua MAD, la famosa Messa A Disposizione, a cui gli istituti scolastici possono attingere per le urgenze. Per inviare la MAD non serve alcun titolo.
Insegnante di sostegno: requisiti
Per diventare insegnante di sostegno della scuola secondaria, come dicevamo, è necessario partecipare al TFA. Possono partecipare alla prova di accesso al Tirocinio Formativo Attivo:
- Chi è già abilitato all’insegnamento (e ha già percorso tutto l’iter per diventare professore di ruolo);
- Chi ha conseguito una laurea magistrale con classe di laurea corrispondente ad una classe di concorso, oppure un diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, più i 24 CFU in area socio-psico-pedagogica previsti;
- Chi ha una laurea e già tre anni di servizio alle spalle negli ultimi cinque anni.
- Chi è in possesso di un diploma di tipo tecnico o professionale che dà accesso alla classe di concorso (non sono richiesti i 24 CFU).
Chi è abilitato all’insegnamento ha già completato una serie sufficiente di passaggi. A questo proposito, rimandiamo al nostro articolo Come diventare insegnante nel 2023: tutte le info.
Quando parliamo dei 24 CFU, invece, ci riferiamo ad un pacchetto di esami in area socio-psico-pedagogica. Sono utili a garantire la professionalità e la qualità didattica offerta dal candidato insegnante, ed infatti sono un requisito fondamentale anche per chi si candida all’abilitazione all’insegnamento di ruolo. La differenza è che, per chi vuole diventare insegnante di ruolo, questi CFU diventeranno presto 60. Al contrario, per i professori di sostegno, resteranno 24 fino al 31 dicembre 2024: dal 2025, infatti, diventeranno 30. È possibile ottenere questi CFU in tre modi: tramite esami durante la laurea magistrale; tramite corsi universitari extra-curriculari; tramite corsi extra-universitari.
Infine, fino al 31 dicembre 2024 i docenti assunti a tempo indeterminato e che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole, sia pubbliche sia paritarie, e che siano in ogni caso in possesso di una laurea valida per l’insegnamento, possono accedere alla prova del TFA, ma solo nei limiti della riserva di posti stabilita. Nel 2023, viene riservata a questa categoria il 35% dei posti in graduatoria.
TFA sostegno: come funziona
Il Tirocinio Formativo Attivo ha una durata di 8 mesi (all’incirca equivalente all’anno accademico) e ha luogo in ambiente scolastico. In questo periodo, i candidati devono accumulare i 60 CFU prestabiliti attraverso il compimento di molteplici attività, quali lezioni agli studenti, laboratori e prove. Il percorso è utile per garantire una preparazione completa in ambito psico-pedagogico, unendo la parte pratica a quella teorica.
Per accedere al TFA, sono previste delle prove di selezione. Le Università possono occuparsi delle prove per accedere al TFA, come anche della gestione dei corsi relativi al tirocinio. Gli step per accedere al TFA sono:
- Una prova pre-selettiva, che consta in un test a crocette da 60 quesiti e 5 opzioni a risposta, a cui rispondere in un tempo massimo di 2 ore.
- Una prova scritta, composto da domande a risposta aperta, riservato ad un numero di candidati uguali al doppio dei posti disponibili per ogni sede.
- Un colloquio orale.
Le prove sono considerate superate se viene raggiunto il punteggio minimo, che corrisponde a 21/30. Chi supera tutte le prove, ma non è ammesso al concorso perché non rientra in posizione utile in graduatoria, può chiedere l’inserimento nella graduatoria di un Ateneo che invece abbia ancora posti disponibili.
Dopo aver superato il percorso di TFA, puoi partecipare al prossimo bando di concorso che verrà pubblicato per insegnanti di sostegno.

TFA sostegno 2023: chi è esonerato dalle prove di accesso
Chi è in possesso di particolari requisiti ha il diritto di accedere direttamente ai TFA, quindi senza sostenere alcuna prova. Si tratta di:
- Chi ha un diploma di laurea e ha accumulato almeno 3 anni di servizio su posto di sostegno negli ultimi 5 anni;
- Chi ha già l’abilitazione all’insegnamento;
- Chi ha un titolo di studio valido per l’insegnamento.
Stipendio insegnante di sostegno
Quanto guadagna un insegnante di sostegno? Questo professionista è un dipendente del Ministero dell’Istruzione e il suo stipendio fa riferimento al Contratto Collettivo nazionale del comparto scuola.
Lo stipendio degli insegnanti di sostegno varia in base alla scuola presso cui lavorano:
- In una scuola primaria (infanzia ed elementari), un insegnante di sostegno guadagna in media 1.360 euro al mese;
- In una scuola secondaria di primo grado (medie), un insegnante di sostegno guadagna in media 1500 euro al mese;
- In una scuola secondaria di secondo grado (superiori), un insegnante di sostegno guadagna in media 1540 euro al mese.
Tuttavia, lo stipendio dipende anche dagli anni di esperienza, poiché è previsto un sistema di scaglioni entro i quali lo stipendio cresce man mano che si acquisiscono più anni di servizio. In generale, l’insegnante di sostegno con almeno 35 anni di esperienza riceve lo stipendio più alto.
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